La freccia e il cerchio
anno 5, numero 5, 2014
pp. 263-264
12.
Davide Rondoni
Vita, echi
1.
Tu sei la ripresa sillabata della vita
al battito penultimo
del cuore
l’aprirsi delle colline in corsa
che mi bruciano di mattina
quando pieno di debiti
scendo in città
sei l’amore duro, lavorato
d’anni e di lacrime
legato al polso sul volante
l’amore che non dimentica niente
e mi segue con gli occhi come il barman,
che alla cassiera dà un tocco e dice:
per quest’uomo sarà inferno o purgatorio oggi, Beatrice?
Può essere qualsiasi cosa, non dico o forse
sputo curvo sul banco, ma ora, sì, grazie a lei è tempo
sbandato, santo
La città è feroce sì, ma non divora
tutto il silenzio, a volte di notte la schianta
passandole una carezza di luna sul viso duro e
la fa tornare ragazza –
i lievi monumenti vorrebbero musica
vita, il nome che si sta per soffiare –
sei il fuoco bianco che non m’aspettavo
la fedeltà degli occhi degli anni
al mio cuore condannato
voce che non è più solo voce, nido cielo
vuoto ma finalmente
un viso chiamato
[…]